Il tema della nostra riflessione,
come indica il titolo, è la memoria della Vergine Maria nella celebrazione
dell'Eucaristia, come spazio privilegiato del suo ricordo nella
Chiesa. Senza lasciare del tutto da parte il fondamento dottrinale
di questa memoria, vogliamo piuttosto insistere sull'orientamento
pastorale, offrendo segnalazioni e criteri pastorali al riguardo.1
Non è nostra intenzione trattare l'argomento all'insegna di una
creatività che scavalcherebbe le norme e i testi ufficiali della
Chiesa; anzi è nostro desiderio rimanere fedeli alle norme, anche
recentissime, della Santa Sede in materia liturgica col proposito
di sfruttare al massimo quanto la Chiesa stessa ci offre come materiale
celebrativo nei libri ufficiali e nelle norme che regolano la celebrazione
dell'Eucaristia.
Allo scopo prettamente pastorale
vogliamo aggiungere anche il senso della spiritualità liturgica
mariana, e cioè che il desiderio di sottolineare la presenza di
Maria nella celebrazione eucaristica è proprio quello di far memoria
della Vergine, compiere il nostro dovere di venerazione, entrare
in comunione con lei per sviluppare una devozione mariana che sia
autentico impegno dell'imitazione delle sue virtù, come sottolineano
i testi mariani del Magistero più recente della Chiesa, dalla Costituzione
Lumen Gentium del Vaticano II alla Esortazione di Paolo VI,
Marialis Cultus.2
PREMESSE DOTTRINALI: PRESENZA E MODELLO
Il fondamento della memoria
di Maria nella celebrazione eucaristica è implicito nel senso stesso
del suo rapporto con il mistero di Cristo e con la sua celebrazione
(cf SC 103; MC Introd. e n. 16). Si può sintetizzare
questo rapporto in due parole-chiave: presenza e modello.
Presenza: Maria, indissolubilmente
legata a tutta l'opera salvifica del Cristo e dello Spirito, deve
essere di conseguenza presente nel memoriale liturgico della salvezza.
La memoria della Madre in senso oggettivo e soggettivo - attualizzazione
della sua presenza nella Chiesa insieme a Cristo e memoria della
Chiesa nei suoi testi - è doverosa in ogni celebrazione liturgica.
Questo è evidente specialmente per l'Eucaristia in quanto sintesi
dei misteri, presenza del Verbo Incarnato che è morto ed è stato
glorificato, al quale la Vergine è stata ed è indissociabilmente
unita. Modello: Maria
è modello della Chiesa nell'esercizio del culto divino (MC
16). La sua esemplarità deriva dal fatto che Ella è stata, come
persona, unita a Cristo nel compimento del suo mistero, associandosi
ad esso quale Chiesa-umanità. Ora, quando la Chiesa celebra e compie
i misteri, guarda al suo modello impareggiabile per adeguarvisi
«nell'ordine della fede, della speranza, della carità e della
perfetta unione con Cristo... » (Ib.).
Se questi principi valgono in
genere per tutta la Liturgia sono di massima importanza per la celebrazione
eucaristica. Non c'è quindi da meravigliarsi se tutta la Tradizione
accorda un posto di rilievo alla Vergine nel cuore stesso della
celebrazione dell'Eucaristia, cioè nella stessa preghiera eucaristica.3
Infatti, questa presenza
della Vergine nelle preghiere eucaristiche ricorre con accenti caratteristici
in tutte le Liturgie d'Oriente e d'Occidente, ed è contenuta in
sintesi nelle attuali preghiere eucaristiche del Messale Romano,
come indica anche la MC 10. Gli aspetti fondamentali di questa
memoria sono:
* Il ricordo dell'Incarnazione
«per opera dello Spirito Santo dalla Vergine Maria»,
nella sintesi più o meno lunga della storia della salvezza che fa
parte del prefazio o del postsanctus, come abbiamo nel prefazio
della II Preghiera Eucaristica e nel postsanctus della IV.4
* I1 parallelismo che in alcune
epiclesi si stabilisce tra la discesa dello Spirito Santo nel seno
di Maria e sui Santi doni; a volte anche il ricordo quasi simmetrico
della discesa dello Spirito sugli Apostoli e Maria nella Pentecoste
e nel momento della comunione eucaristica.5
* La memoria della Vergine nella
comunione dei Santi, come quella solenne commemorazione del Canone
Romano: «In comunione con tutta la Chiesa...»; oppure
nella memoria dei santi della II, III, e IV preghiera encaristica.
* Questa memoria ha un senso
particolare, a nostro giudizio, nella III preghiera in quanto si
sottolinea il rapporto di Maria con il sacrificio spirituale della
Chiesa attraverso l'opera dello Spirito Santo: «Egli faccia
di noi un sacrificio perenne a te gradito... insieme con la beata
Maria, Vergine e Madre di Dio».
* Finalmente, il ricordo della
Madonna viene fatto in prospettiva escatologica, come preghiera
di speranza per raggiungere con lei e con i Santi la vita eterna:
«donaci di aver parte alla vita eterna insieme con la beata
Maria, Vergine e Madre di Dio...».
Alcune Liturgie orientali hanno
commemorazioni ancora più esplicite e commoventi. Basti ricordare
che la Liturgia etiopica ha due anafore in onore della Vergine;6
oppure che la Liturgia bizantina fa una memoria variabile
della Madre di Dio dopo la consacrazione e l'epiclesi per acclamare
colei che ci ha donato il Cristo. Per la Liturgia occidentale ricordiamo
per esempio una inlatio della Liturgia ispanica ed una bella
preghiera eucaristica della Liturgia gallicana in onore della Vergine
Assunta in cielo.7
Secondo l'intuizione della Marialis
Cultus (16 e ss.) la memoria della Vergine nella Liturgia porta
con sé il senso della esemplarità. Non è quindi difficile
stabilire un certo parallelismo fra gli atteggiamenti oranti della
Chiesa espressi nella preghiera eucaristica e quelli di Maria. Infatti:
La Chiesa loda e ringrazia
il Signore facendo memoria delle sue opere salvifiche, come la Vergine
del Magnificat.
Chiede ed ottiene il
dono dello Spirito, come Maria lo ha chiesto ed ottenuto a Nazaret
ed al Cenacolo.
Offre e si offre insieme
a Cristo come la Madonna al tempio di Gerusalemme e ai piedi della
Croce.
Intercede per la salvezza
di tutti come la Madre di Dio a Cana di Galilea ieri, e oggi in
cielo dove è per sempre Deisis perenne.
A questi atteggiamenti tipici
della preghiera, bisogna aggiungere che Maria è modello della Chiesa
nella sua comunione con Cristo che avviene per la «simbiosi»
con Lui, attraverso il corpo e sangue del Signore.
Bastano questi rapidi cenni
dottrinali per offrire un solido fondamento alle nostre considerazioni
sulla memoria di Maria nella celebrazione encaristica. Infatti:
1. La memoria propria e privilegiata
della Madre di Dio avviene sempre, ogni giorno, nel
cuore stesso dell'Eucaristia, sia per il ricordo esplicito che fa
la Chiesa nella preghiera eucaristica, sia per quell'atteggiamento
implicito mariano con cui la Chiesa stessa vive, con lei e come
lei, il memoriale della morte e risurrezione del Signore.
2. Dal cuore stesso della celebrazione
si può giustamente irradiare il nome e la presenza della Vergine
ad altre parti della Messa, per sottolineare ed esplicitare quanto
la Madre di Dio sia legata al mistero eucaristico e quanto la sua
memoria incida in una autentica celebrazione del mistero che deve
essere portata ad una spiritualità mariana dalle profonde ed insospettabili
radici liturgiche.
3. Ogni esplicitazione e ricordo
mariano della Liturgia eucaristica sarà sempre subordinato al senso
della presenza mariana nell'Eucaristia, e cioè alla sua indissolubile
unione con il mistero di Cristo e alla esemplarità con Maria stessa,
che ci insegna a celebrare e a vivere sotto l'azione dello Spirito
Santo.8
IL «CORPUS MARIALE» DEL MESSALE E DEL
LEZIONARIO
Per una retta utilizzazione
di tutte le risorse a nostra disposizione per far memoria della
Vergine nella celebrazione eucaristica, conviene raccogliere in
una specie di «inventario», gli elementi più qualificati
del Messale e del Lezionario Romano. La stessa Esortazione Marialis
Cultus ci offre lo spunto per rilevare e valutare questo Corpus
mariale (cf MC 2-12).
Le preghiere eucaristiche
e i prefazi
In tutte e quattro le preghiere
eucaristiche, come abbiamo rilevato, esiste una qualificata memoria
della Madre di Dio, con una certa varietà di accenti. Non bisogna
dimenticare altre anafore il cui uso è facoltativo, in certe circostanze,
e che offrono opportuni riferimenti a Maria, come le anafore per
la Messa con i fanciulli e le due preghiere eucaristiche della Riconciliazione.9
Tra i prefazi che alludono al mistero di Maria
ricordiamo il II di Avvento; il II e IV delle domeniche per annum;
il VI del tempo ordinario. A questi bisogna aggiungere i due prefazi
della Madonna e i tre delle solennità dell'Incarnazione, dell'Immacolata
Concezione e dell'Assunzione di Maria in cielo, autentici gioielli
di eocologia rinnovata. Se a questi saranno aggiunti i prefazi delle
Messe di Santa Maria Madre della Chiesa, nelle prossime edizioni
del Messale Romano, avremo una vasta scelta di prefazi mariani,
ricchi di contenuto dottrinale e di entusiasmo celebrativo.10
Formulari di Messe
Tra i formulari della Messa
che offrono riferimenti al mistero di Maria e che possono eventualmente
essere utilizzati secondo le rubriche, notiamo:
* alcune Messe delle ferie
di Avvento che precedono il Natale, in modo speciale quella
del 20 dicembre con una splendida colletta, e quella della IV Domenica
con una significativa preghiera sulle offerte che raccoglie elementi
di un'antica epiclesi;
* le Messe del tempo di Natale
assegnate per il lunedì, martedì e sabato;
* i tre formulari completi
del comune della B.V.M., più un formulario con le preghiere,
e tre altre Messe rispettivamente per il tempo di Avvento, Natale,
Pasqua; quest'ultimo con una colletta in preparazione alla Pentecoste.11
A queste si aggiungeranno una o più Messe votive di Santa Maria
Madre della Chiesa;
* i formulari completi o parziali
delle Solennità della Vergine (o anche delle Solennità del
Signore con particolari riferimenti mariani, come è il caso del
25 marzo) delle feste e delle memorie che potrebbero essere convenientemente
adoperate secondo le rubriche in particolari circostanze.12
Eucologia minore
Notiamo ancora la possibilità
di un inserimento mariano in alcuni momenti caratteristici dell'eucologia
minore della Messa:
* nelle formule dell'atto penitenziale
(prima formula e terza ad libitum) già ci sono riferimenti
mariani che ovviamente potrebbero essere arricchiti;
* la preghiera dei fedeli nell'ampiezza
permessa dalla Liturgia attuale rimane anche uno spazio aperto al
contenuto mariano;13
* nelle benedizioni solenni
è previsto un formulario per le feste della Madonna.
Il Lezionario
Il Lezionario offre una
ricca scelta di letture per le Messe in onore della B.V.M. Inutile
sottolineare che questa scelta non è esaustiva, anche se i grandi
testi mariani della Scrittura sono ivi contenuti. Altre letture
si trovano nelle solennità, feste e memorie della Vergine; comunque
la lettura della Scrittura offre ben più ampie possibilità di celebrazione
e catechesi biblica sul mistero di Maria.14
ALTRI ELEMENTI MARIANI
DELLA LITURGIA EUCARISTICA
A questi elementi tipicamente
eucologici del Messale e del Lezionario che formano un ricco Corpus
mariale capace di soddisfare le esigenze dottrinali e spirituali
di una degna celebrazione mariana, bisogna aggiungerne altri che
sono lasciati in qualche modo a scelta. Fra questi le monizioni
e la predicazione omiletica e i canti. Lasciando il discorso sulle
monizioni e l'omelia, diciamo qualcosa sulle antifone che possono
essere sostituite da altri canti mariani:
* l'antifona di ingresso può
essere convenientemente sostituita da un altro canto mariano che
a sua volta può ispirare la monizione introduttiva e raccogliere
il senso della celebrazione (tempo liturgico, occasione particolare,
situazione della comunità;
* l'antifona di comunione dovrebbe
essere sostituita da canti che mettano esplicitamente in rilievo
il senso della comunione eucaristica, magari con riferimenti al
mistero di Maria e della Chiesa; il canto del Magnificat
è sempre un ottimo elemento di «eucaristia», con le
parole stesse della Madonna;
* il canto finale, anche se
non previsto tra le antifone dei formulari del Messale, si presta
ad una forte colorazione mariana, secondo una legge della eucologia
ecclesiale che viene rispettata nella Compieta; alla fine delle
sue preghiere la Chiesa volge il suo sguardo a Maria per implorare
la sua intercessione oppure per contemplare in essa il traguardo
finale al quale conduce ogni celebrazione del mistero di Cristo.
Ci troviamo quindi davanti ad una grande ricchezza da sfruttare
con intelligenza dottrinale e senso pastorale. Per quanto riguarda
gli elementi lasciati a scelta bisognerebbe avere cura di una oculata
selezione di canti:
* il criterio oggettivo
deve essere dato dalla celebrazione stessa, dai testi del Messale
e del Lezionario;
* il criterio pastorale
deve essere integrato guardando alle assemblee, alle loro esigenze
e possibilità; oggi ormai si impone una progressiva selezione di
canti nella quale bisogna privilegiare per la Liturgia quelli che
per contenuto e per forma letteraria si possono considerare degni
di entrare a far parte della Liturgia della Chiesa.
ORIENTAMENTI PASTORALI SPECIFICI
Per una retta utilizzazione
del materiale eucologico e guardando alle diverse situazioni di
celebrazioni eucaristiche congiunte alla memoria della Vergine possiamo
indicare alcuni criteri orientativi.
Le celebrazioni mariane del ciclo liturgico
Non ci sono speciali difficoltà
in questo campo. La Chiesa ci offre i formulari della preghiera
e della parola, cardini di ogni celebrazione e punto di partenza
per l'integrazione di tutti gli altri accorgimenti pastorali.
La responsabilità cade su una
sapiente integrazione di elementi liturgici quali le didascalie
o monizioni e la predicazione, che devono trarre ispirazione dalle
sorgenti della Bibbia e della Liturgia 15
Carattere mariano di alcune celebrazioni
In particolari circostanze,
si può dare un tono mariano ad una celebrazione inquadrata nel tempo
ordinario o in altri tempi liturgici particolari. Così, ad esempio,
è lodevole mantenere il carattere mariano della Messa del sabato,
anche quando le rubriche non consentono l'utilizzazione di uno specifico
formulario mariano. In casi particolari (speciale devozione e celebrazioni
care alla tradizione di qualche Chiesa o famiglia religiosa), si
può ricorrere ai formulari proposti dalla Chiesa per il comune della
B.V.M., secondo i diversi tempi liturgici (Avvento, Natale, Tempo
Pasquale). Nulla vieta però che mantenendo la celebrazione propria
(memoria di un santo o ferie di Avvento, Natale, Quaresima, Pasqua)
i canti o la preghiera dei fedeli, la predicazione e le monizioni
possano sottolineare l'impronta mariana data alla celebrazione eucaristica.
Occasioni particolari
Per andare incontro a particolari
bisogni celebrativi in onore della Beata Vergine (santuari, pellegrinaggi,
novene e tridui ecc.) resta valida l'imposizione pastorale data
dal n. 313 delle norme del Messale Romano, che concede ampie facoltà
per la scelta dei testi della Messa, con l'esemplificazione dei
numeri seguenti. Tra i moltissimi casi che possono darsi notiamo
alcuni dei più ricorrenti:
* Una celebrazione mariana
particolare. Nel caso in cui non ci sia un formulario approvato
per la diocesi o per la famiglia religiosa, si può fare una scelta
dei formulari del Messale e del Lezionario che più si sintonizzano
con il mistero celebrato, ricorrendo alla ricchezza del Corpus mariale
del Messale Romano. Certe devozioni e certi titoli mariani privi
di valide radici bibliche e teologiche, richiedono sobrietà negli
elementi maggiori della Liturgia; per questo è bene ricorrere ai
testi più densi e sicuri. Le didascalie e la preghiera dei fedeli
possono invece essere più aperte a cenni particolari. Si può evitare
così la smania di creare Messe per titoli non collaudati da una
tradizione liturgica valida.
* Un ciclo di celebrazioni
mariane. Con frequenza si cerca di celebrare la preparazione
di una festa o solennità di Maria con relativo triduo o novena,
inseriti ormai in una Eucaristia. Si tratta allora di ordinare tutta
una serie di celebrazioni eucaristiche mariane con un certo programma,
in equilibrata armonia e con una certa progressività. Il criterio
che giustifica questo ciclo può essere quello della devozione del
popolo. Rimane quindi valida la norma del Messale Romano n. 313,
ma con la applicazione delle norme seguenti che vogliono salvaguardare
il carattere pastorale delle domeniche e solennità, nonché quello
di alcune ferie dei tempi di Avvento e di tutta la Quaresima. In
questi casi l'ordinamento, bene studiato e proposto con senso pastorale,
può ispirarsi a due criteri fondamentali:
Il primo potrebbe essere quello
della celebrazione di un «ciclo mariano» sintetico che
percorre il mistero ed il cammino di Maria come è tracciato nel
Vangelo e nelle celebrazioni liturgiche mariane: Annunciazione,
Visitazione... Assunzione. La scelta delle letture, tratte dal Lezionario
mariano, può essere armonizzata con la scelta di formulari corrispondenti
nel Corpus mariale del Messale Romano.
Oppure, si può fare un'altra
selezione di testi biblici a temi per la celebrazione della parola.
In questo caso la scelta è più difficile e rischia di diventare
moralistica se non si segue un criterio prettamente biblico-pastorale.
Si potrebbero così scegliere testi biblici mariani adatti, oppure
altri testi che possono essere applicati alla Madonna, essendo essa
pur sempre «Vangelo vivente», Donna e Madre della Parola
di Dio. Si può comunque seguire il lezionario feriale o domenicale
lasciandosi ispirare dalla Parola di Dio con un'adeguata esegesi
mariana.
Si tratta sempre di mettere
in risalto che una degna celebrazione del mistero mariano va accuratamente
preparata anche nei minimi particolari, soprattutto quando si tratta
di un ciclo progressivo di celebrazioni eucaristiche.
RILIEVI CONCLUSIVI
DI SPIRITUALITÀ LITURGICA
Una sapiente applicazione
pastorale degli orientamenti esposti deve essere guidata da alcuni
princìpi fermi di spiritualità liturgica che insistono costantemente
sul come e sul perché delle celebrazioni per suscitare
la riflessione comune e l'adeguata preparazione e partecipazione
della comunità. Ne indichiamo alcuni:
1. Nella predicazione e nella
celebrazione bisogna privilegiare la memoria quotidiana e qualificata
della Vergine nel cuore stesso dell'Eucaristia, con quanto questa
memoria mariana contiene di presenza oggettiva, di risonanza dottrinale,
di impegno, di esemplarità per tutta la Chiesa.
2. Saper cogliere la presenza
mariana in tutte le celebrazioni liturgiche maggiori, specialmente
le Solennità del Signore. In maniera analoga sottolineare con celebrazioni
degne le solennità, feste e memorie della Vergine Maria nell'anno
liturgico.
3. Per conservare la piena oggettività
del principio che Maria è modello della Chiesa nell'esercizio del
culto divino, non tralasciare i pertinenti riferimenti mariani nei
tempi liturgici d'Avvento, di Natale, Quaresima e Tempo Pasquale,
con il suo tratto finale di preparazione alla Pentecoste.
4. Riservare sempre al sabato
il suo carattere mariano sia con la scelta di formulari propri,
sia con canti e monizioni quando non è possibile, secondo le rubriche,
adoperare i formulari mariani.
5. Ripensare in chiave biblico-liturgica
l'ordinamento dei tridui, novene, ecc. in onore della Madonna.
6. La Liturgia mariana risplenderà,
come Maria stessa, per la sua presenza discreta, il suo costante
riferimento a Cristo e alla Chiesa. Un senso di armoniosa bellezza
deve esprimere la via pulchritudinis che non deve essere
solo della teologia mariana, ma anche di ogni celebrazione mariana.16
7. Finalmente ricordiamo che
lo scopo di celebrare Maria, ancella e ministra del Mistero pasquale,
deve portare a far fruttificare l'Eucaristia in santità ecclesiale
ed in servizio dei fratelli. L'Esortazione
Marialis Cultus ricorda che Maria è maestra di vita spirituale
per tutti i cristiani; il suo insegnamento, frutto maturo della
celebrazione dei suoi misteri, è quello di condurre i fedeli a vivere
in tutto lo splendore il mistero del sacrificio pasquale di Cristo:
«Il sì di Maria è per tutti i cristiani lezione ed esempio
per fare dell'obbedienza alla volontà del Padre la via ed il mezzo
della propria santificazione» (n. 21).
NOTE
1
Per una trattazione dottrinale del tema specifico cf. L. Ligier,
La Vergine nella eucaristia della Chiesa, in AA.VV., La
Madonna nel culto della Chiesa, Brescia, Queriniana, 1966, pp.
63-87. Abbiamo offerto un contributo specifico nel nostro articolo:
J. Castellano Cervera, El Espíritu Santo y la Virgen María en
la plegaria eucarística. Tradición eucológica y reflexión
teológica: «Ephemerides Carmeliticae» 27 (1976)
pp. 52-79.
2
In proposito cf. Ignazio M.Calabuig, Spiritualità mariana e spiritualità
liturgica, in AA.VV., La Madonna nel culto..., pp. 219-240;
J. Castellano Cervera, La Vergine nella liturgia, in AA.VV.,
Maria mistero di grazia, Roma, Teresianum, 1974, pp. 88-119.
3
Una illustrazione concreta nei due articoli citati nella nota 1.
4
J. Castellano Cervera, a.c. (nota 1) pp. 54-61.
5
Ib., pp. 61-68 con esempi di tutte le tradizioni liturgiche.
6
Anafora di Maria Vergine figlia di Dio ed Anafora della nostra Signora
Maria, Madre di Dio. Testo in Prex Eucharistica. Textus ex
variis liturgiis antiquioribus selecti, Fribourg 1968, pp. 160-167
e 201-203.
7
La «inlatio» della liturgia ispanica si può vedere in
AA.VV., La Madonna nel culto della Chiesa, pp. 167-168 con
altri esempi per diversi tempi liturgici. L'anafora gallicana in
onore dell'Assunzione della Vergine in cielo in V. Martín Pindado
- J.M. Sánchez Caro, La gran oración eucarística. Textos de ayer
y de hoy, Madrid 1969, La Muralla, pp. 365-368.
8
MC, 21 e 28.
9
A queste preghiere eucaristiche bisognerebbe ormai aggiungere i
formulari della preghiera eucaristica del Sinodo dei cattolici in
Svizzera, approvate anche per l'Italia dalla Sacra Congregazione
per i Sacramenti ed il culto divino. Gli accenni alla Madonna in
queste preci sono piuttosto poveri.
10
Per il testo, ed in attesa della loro inserzione nel Messale Romano
per l'Italia, cf. I.M. Calabuig, Tre messe in onore della Beata
Vergine «Madre della Chiesa»: Marianum 36 (1974)
pp. 70-78.
11
Ribadiamo l'osservazione, fatta anche da altri liturgisti, circa
la povertà teologica dei formulari del comune della B. V. Maria,
se si escludono i formulari per i tempi di Avvento, Natale, Tempo
Pasquale. Si sente la mancanza di un formulario che metta nel debito
risalto la presenza di Maria in Quaresima e nel tempo di Passione.
12
Per una presentazione dei formulari liturgici cfr. AA.VV., Il
culto di Maria oggi. Sussidio teologico pastorale, a cura di W.
Beinert, Roma, Edizioni Paoline, 1978, pp. 105-255, con una
esposizione del senso storico e liturgico delle singole feste. Cf.
anche AA.VV., Solennità e feste della B.V.M., in Il Messale Romano
del Vaticano II, vol. II, Torino Leumann, LDC, 1981.
13
La preghiera dei fedeli potrebbe contenere anche un elemento mariano
con una risposta che indichi l'intercessione della Vergine per le
intenzioni proposte, per es. Santa Maria, prega per noi.
14
Per una lettura liturgica del Lezionario mariano cf. M. Masini,
ed., Il Lezionario mariano. Commento esegetico e pastorale
del lezionario mariano, Brescia, Queriniana, 1975.
15
Esprimo un voto e faccio una proposta. Oggi nella Chiesa esistono
formulari di messe in onore della B.V.M. di ottima qualità dal punto
di vista della dottrina e della forma; penso specialmente al ricco
contributo fatto dalla Commissione Liturgica Internazionale dei
Servi di Maria; auspico una communio bonorum anche in questo
campo liturgico affinché il meglio delle composizioni liturgiche
mariane possa diventare patrimonio comune della Chiesa per una degna
celebrazione della Madre di tutti.
16
Riteniamo il principio della via pulchritudinis, proposto
da Paolo VI nel suo discorso ai partecipanti al Congresso Mariologico-mariano
celebrato a Roma nel maggio 1975; cf. Insegnamenti di Paolo VI,
XIII (1975), p. 528. Una logica applicazione di questo principio
alla liturgia deve curare la bellezza della liturgia mariana, e
per conseguenza di ogni celebrazione liturgica che è sempre «mariana».
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